Partita decisa nel finale da un rigore del polacco dopo che la squadra di casa aveva pareggiato con Avila. Xavi aveva in panchina anche i due nuovi acquisti, Cancelo e Joao Felix
Lontano dal Camp Nou, il Barcellona è tutt’altro che una corazzata. Ma, come contro il Villarreal una settimana fa, alla fine riesce a spuntarla lo stesso. A farne le spese stavolta è l’Osasuna, che soccombe per il rigore di Lewandowski nel finale di partita che vale il definitivo 1-2. Nonostante l’avvio all’arrembaggio, il Barça concede un paio di chance agli avversari e segna all’ultimo momento utile del primo tempo grazie al colpo di testa di Koundé. La squadra di Arrasete è brava a leggere i cali di tensione dei blaugrana e a colpire con il subentrato Avila a un quarto d’ora dal triplice fischio, ma non è abbastanza.
la partita
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Privo di Araujo e Pedri, Xavi ripropone nel tridente offensivo il 16enne Yamal con Lewandowski e Gavi; in panchina anche gli ultimi arrivati, Cancelo e Joao Felix. Arrasete risponde con un 4-3-3 molto simile nello schieramento, con Raul Garcia a guidare l’attacco e il duo Ruben Garcia-Arnaiz ad agire sulle fasce. Ci si aspetta un Barça subito proiettato in avanti e le aspettative sono ampiamente rispettate. Non passa neanche un minuto che i blaugrana hanno una doppia occasione colossale: De Jong apre il piatto in area e centra il palo, Lewandowski non è preciso nel tap-in. Al 10’ invece è Gundogan a cercare un’improbabile conclusione d’esterno a pochi metri dalla porta sfruttando un pallone vagante, che anche in questo caso termina a lato. L’impeto degli ospiti si affievolisce nella seconda parte della frazione e l’Osasuna si affaccia pericolosamente in avanti. Arnaiz testa i riflessi di Ter Stegen sul primo palo da posizione defilata, il portiere devia in angolo (23’) ma il vero miracolo lo compie su Oroz al 32’: splendida triangolazione tra Areso e Ruben Garcia sulla destra, la palla arretrata è perfetta, però il centrocampista calcia troppo morbidamente e il tedesco si supera. A pochi secondi dallo scadere del primo tempo Koundé sblocca l’incontro, girando alla perfezione di testa il corner di Gundogan.
la ripresa
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Il vantaggio acquisito permette al Barcellona di sfruttare ancora meglio l’elevata percentuale di possesso palla per gestire i ritmi della partita. All’ora di gioco Xavi e Arrasete decidono di modificare le formazioni iniziali: da un lato entrano Cancelo e Ferran Torres per Yamal e Sergi Roberto, dall’altro l’Osasuna cambia l’attacco con gli ingressi di Budimir e Avila più Barja che si sistema a centrocampo. Le sostituzioni si rivelano indovinate per i rossoblù perché al 76’ Avila riceve da Areso, si accentra e lascia partire un sinistro a giro perfetto che si infila tra le maglie della difesa e lascia di sasso Ter Stegen per il pareggio. Xavi tenta il tutto per tutto e manda in campo anche Joao Felix, ma le cose si aggiustano prima che il portoghese abbia modo di incidere. De Jong disegna una palla morbida al bacio per Lewandowski, che controlla e si prepara a battere a rete, prima che Catena lo strattoni. L’arbitro Ortiz Arias assegna il rigore e opta per il giallo, poi si corregge dopo la on-field review ed espelle il difensore; il polacco invece dal dischetto è ineccepibile, spiazza Fernandez e all’85’ riporta avanti i catalani. Nulla da segnalare nei dieci minuti di recupero, il Barcellona resta così in scia del Real Madrid che continua a condurre in solitaria a punteggio pieno con due punti di margine.
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