Venus Williams, che fenomeno. A 43 appena compiuti la ex numero 1 del mondo è ancora capace di stupire tutti: a Birmingham ha vinto una maratona di 3 ore e 17 minuti battendo in tre set (7-6 4-6 7-6) Camila Giorgi, numero 48 del mondo e di dodici anni più giovane. È la prima vittoria che la più anziana delle Williams strappa a una top 50 del ranking mondiale dal 2019 a oggi, e l’ha ottenuta dopo una pausa forzata di sei mesi dovuta ad un infortunio subito nella prima settimana di gennaio a Aukcland.
La settimana scorsa era rientrata ufficialmente a ’s.hertogenbosch, uscendo sconfitta al primo turno, contro Camila - giocando quasi da ferma, con un ginocchio fasciato e ormai da numero 697 del mondo - ha mostrato ancora lampi di una classe infinita, specie al servizio. E dire che Venus, vincitrice di 5 Wimbledon, 2 Us Open e complessivamente di 49 tornei da professionista, soffre dal 2011 della sindrome di Sjogren, una malattia autoimmune che le provoca improvvise crisi di debolezza. Potrebbe occuparsi di una delle sue tante attività fuori dal tennis, seduta su un patrimonio stimato di quasi 100 milioni di dollari (42 dei quali guadagnati in montepremi), invece eccola ancora in campo a dare lezioni di coraggio e costanza. «Penso di aver giocato molto bene oggi, e lei ha giocato in modo incredibile», ha detto alla fine di un match rocambolesco, pieno di grandi colpi ma anche punteggiato da tanti errori di Camila.
«Sono davvero sorpresa che lei non sia la numero 1 del mondo…. Ci sono stati tanti momenti in cui ho pensato: "Questa partita è finita”, ma lei tirava fuori un colpo dal nulla. Mi ha spinto a giocare meglio di quanto pensavo di poter giocare, e questo è fantastico per me». Ma fantastica è soprattutto lei, Venus.
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