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Gabriele Negro alias Sappho : "Voglio vivere nella musica, in un modo o nell'altro"



A sette anni Sappho, pseudonimo di Gabriele Negro, inizia per gioco a strimpellare sulla chitarra del papà ed inizia a capire quanto la musica lo faccia stare bene. Durante gli anni della crescita suona nel coro della chiesa e le ore di musica della scuola media sono le sue preferite: non vedeva l'ora di entrare in quell'aula e suonare. È solo a ventiquattro anni che, dopo il periodo dell'adolescenza, capisce che la musica sarà la sua strada ed inizia a fare sul serio ricominciando a suonare davvero ed iniziando a studiare anche pianoforte e prendendo lezioni di canto in una scuola privata. È proprio tra le mura di quella scuola che Sappho inizia a vedere il suo futuro concretizzarsi ogni giorno di più ed inizia a scrivere testi e comporre musica.

Com'è nata la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica è nata due volte: la prima, da piccolo quando ho scoperto la chitarra e passavo più tempo a suonare che a studiare e la usavo come terapia contro i bulli. Se a scuola mi sentivo completamente solo, a casa mi bastava la chitarra per dimenticarmi di tutto. La seconda volta è stato a ventiquattro anni dove ho capito che la vita che stavo vivendo mi stava davvero stretta, non era la mia e ho sentito il bisogno di essere abbracciato nuovamente dalla musica. Mi sono iscritto a scuola di nuovo, ho iniziato a suonare il pianoforte e a cantare e ho capito che il mio futuro sarebbe stato questo: vivere nella musica, in un modo o nell'altro.

Qual è il tuo genere musicale?
Ascolto un po' di tutto, ma prediligo il pop, il rock, e qualcosa di hard rock. Amo la musica della vecchia scuola e mi si smuove sempre qualcosa quando ascolto pezzi di musica classica o colonne sonore.

Hai uno o più artisti che ti hanno ispirato o che ti ispirano?
Sì, in ordine e genere sparso ci sono Adele, Ultimo, Fabrizio Moro, Tokio Hotel, Black Veil Brides e varie canzoni di artisti passati come De André, Battiato, Battisti e simili.

Hai già preso parte a qualche evento di cui vuoi parlare?
L'evento al quale ho preso parte ultimamente è stato il saggio della scuola, dove per la prima volta ho suonato al piano e cantato davanti ad un pubblico ed è stata un'esperienza fantastica: ero pieno di energia e di paura allo stesso tempo, ma poi, una volta sul palco, tutto è passato e c'eravamo solo io, il piano e la voce, il resto non contava più.

Che parte ha la musica nella tua vita?
È onnipresente. Ascolto musica dalla mattina alla sera, anche mentre lavoro e se non ne ascolto probabilmente è perché sto suonando e cantando.

Parlaci in sintesi del tuo ultimo lavoro musicale.
Di recente ho iniziato a scrivere testi, a mio parere, migliori dei primi che ho scritto. Ho iniziato a registrare qualcosa grazie all'auto di persone più competenti di me cercando di carpire il più possibile dal loro modo di lavorare. Sto lavorando duramente per dare vita ai miei pezzi.

Quale pensi essere il tuo più grande traguardo musicale?
Di traguardi ne ho avuto tanti, ognuno importante per l'età che vivevo, partendo dall'essere scelto per suonare la chitarra a scuola ad arrivare a suonare ai matrimoni. Il più recente è stato il saggio di fine anno scolastico dove ho suonato e cantato davanti ad un pubblico e alla mia famiglia. Se si parla di traguardi futuri il mio pensiero va sempre agli stadi, ma non per la grandezza della cosa, quanto per il fatto di essere riuscito ad arrivare nel cuore di tante persone. Un po' anche per una piccola rivincita personale contro tutte le persone che dicevano che non ce l'avrei fatta. Il mio credo rimane sempre che bisogna puntare alla luna per arrivare in mezzo alle stelle.

Come possono seguire i tuoi lavori, i nostri lettori?
Per ora grazie al mio profilo personale instagram @greymarshmallow ma mi sto impegnando ad avere materiale per aprire una pagina completamente dedicata a Sappho, alla musica e al suo mondo.

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