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Con la cover di "Perdiamoci", lei, Daria Marsullo si prepara per il palco



Da sempre, la sua vita è stata scandita da note e percorsa da melodie. Nata nell'estate del 2006, Daria è una ragazza solare, trasparente e ambiziosa. Le sue più grandi passioni sono due, le lingue e la musica, che coltiva con tenacia e diligenza e che suole definire i "piatti della bilancia" della sua esistenza. Senza il perfetto equilibrio tra questi, Daria non sarebbe più se stessa.

Com'è nata la tua passione per la musica?
Non ritengo che la mia passione per la musica sia nata in un preciso momento della mia vita. Credo, piuttosto, che ne abbia sempre fatto parte. Da piccola, cantavo travestita da principessa Disney le colonne sonore dei film più celebri della storia e ricordo ancora l'emozione nel ricevere la mia prima pianola. D'altronde, non è certo noioso premerne i tasti in modo casuale e fino allo sfinimento! Dapprima ho dato inizio allo studio del pianoforte, in seguito del canto, poi del flauto traverso (strumento con il quale ho condiviso un'esperienza davvero speciale, suonare in un'orchestra e con cui ho vinto il primo premio ad un concorso).

Qual è il tuo genere musicale?
Al momento, non mi limito ad un solo genere musicale, anzi, ne esploro molti. Indubbiamente, però, sono appassionata di musica classica (e canto lirico), musica jazz e pop.

Hai uno o più artisti che ti hanno ispirato o che ti ispirano?
Certamente, vi sono più artisti che costituiscono per me una fonte di ispirazione. Whitney Houston, Mariah Carrey, Katy Perry, Alicia Keys, Adele e Birdy per il pop e Anna Netrebko per il canto lirico.

Hai già preso parte a qualche evento di cui vuoi parlare?
Ho preso parte, come cantante, a spettacoli serali organizzati dallo staff di animazione di villaggi turistici.

Che parte ha la musica nella tua vita?
La musica è una parte fondamentale di me. Senza di essa, mi sentirei privata della mia anima. Amo vivere di melodie che frullano incessantemente nella mia mente, amo associare ad ogni pezzo una particolare emozione e piangere, rassicurarmi, gioire solamente ascoltandoli. Amo suonare e cantare, che mi permettono di dar voce al mio io e di esprimermi al meglio. Amo la consapevolezza di trovare nella musica un eterno rifugio e, infine, amo pensare alla musica come uno specchio, nel quale, come nei film, tuffarsi, per immergermi in un mondo, a mio avviso, magnifico.

Parlaci in sintesi del tuo ultimo lavoro musicale.
Ho preparato una cover del brano "Perdiamoci" di Chiara Civello per il saggio di fine anno della scuola di musica che frequento, il Laboratorio Musicale Arancia Blu di Napoli.

Quale pensi essere il tuo più grande traguardo musicale?
Certamente, vi sono state esperienze significative nel mio percorso musicale, quali far parte di un'orchestra o approcciarmi allo studio del canto lirico. Ma la strada è ancora tanta, mi aspettano studio e sacrifici. Dunque, credo che il mio più grande traguardo consista proprio nella costanza e nell'impegno riversati e che continuerò a riversare nella musica.

Come possono seguire i tuoi lavori, i nostri lettori?
Considerata la mia giovane età, non ritengo opportuno presentare i miei lavori sui social media.

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