“I nostri soldati a Sud ea Est stanno distruggendo il nemico, liberando l’Ucraina. Continueranno a farlo. Qui non c’è posto per assassini e terroristi e non ce ne sarà mai. Ogni attacco russo, ogni attacco terroristico russo spiega il fatto che gli occupanti non hanno alcuna possibilità di rimanere sul nostro territorio”, lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelenskij nel suo messaggio serale al Paese.
“L’esercito russo ha sparato sui soccorritori di Kherson che stavano rimuovendo la limousine. Il bombardamento ha ucciso un soccorritore e ne ha ferito altri sette. Sei sono in gravi condizioni”, scrive su Telegram il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andry Yermak .
Le forze russe hanno colpito le città di Kurakhove e Avdiyivka – entrambe nella regione di Donetsk – con l’artiglieria, i carri armati e due razzi: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’Amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, come riporta Ukrinform. “In direzione di Donetsk, il nemico ha bombardato Kurakhove con l’artiglieria in mattinata. Avdiyivka è stata colpita con due razzi, artiglieria e carri armati”, ha scritto Kyrylenko.
Le forze armate ucraine hanno ucciso lunedì 19 giugno 1.010 soldati russi, un bilancio che porta il totale delle forze di Mosca eliminate nel Paese dall’inizio dell’invasione a quota 221.460: lo ha reso noto lo Stato Maggiore dell’esercito di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano della situazione al fronte, come riporta Ukrinform. Il rapporto dello Stato Maggiore indica inoltre che dall’inizio della guerra la Russia ha perso 314 caccia, 306 elicotteri e 3.393 droni. Le forze di Kiev affermano di aver distrutto – tra l’altro – anche 3.997 carri armati russi, 3.888 sistemi di artiglieria, 614 sistemi di razzi a lancio multiplo, 372 sistemi di difesa aerea, 1.214 missili da crociera e 18 navi.
Le forze armate ucraine continuano ad avanzare nella regione di Zaporizhzhia verso sud-sud-est, in direzione di Melitopol e di Berdyansk, dove le forze scelte di terra hanno liberato altre località, mentre incontrano fortissima resistenza a est, nel Donbass, dove i russi hanno concentrato le loro forze: questo lo stato dell’arte nel mattino del 482/mo giorno di guerra secondo il bollettino dello stato maggiore interforze ucraino postato su Facebook e ripreso da media ucraini, fra cui l’Ukrainska Pravda. Nella direttrice sud, si legge, nelle ultime 24 ore “a Novodarovka, Priyutnoye, Makarovka, Rivnopol, Novodanilovka e Robotino i militari ucraini hanno avuto un parziale successo e si sono insediati”. In questa direttrice, si precisa, “non è stata perduta neanche una posizione”. “Lo stato maggiore ha notato che i russi continuano a concentrare i loro sforzi principali sulle direttrici di Limansk, Bakhmut, Avdiivka e Maryinsk, tutte nel Donbass: “Lì continuano pesanti battaglie, ci sono stati 45 scontri militari in un giorno”, si legge . Infine, nella regione nord-orientale di Kharkiv, i russi “hanno lanciato un attacco aereo sul villaggio di Kislovka, non lontano da Kupyansk, e sull’abitato di Budarki e ha anche colpito diversi insediamenti con colpi di artiglieria e di mortaio, dicono i militari ucraini, senza però citare vittime civili.
Sono 620 i militari ucraini eliminati nelle ultime 24 ore dalle forze russe, che continuano a respingere i tentativi nemici di avanzare nelle aree di Zaporizhzhia, sud Donetsk e Donetsk. Lo ha detto il ministero della Difesa di Mosca citato dalla Tass. Il ministero aggiunge che bombardamenti russi hanno portato alla distruzione di otto depositi di munizioni ucraini.
La Duma – la Camera bassa del Parlamento russo – ha approvato un progetto di legge che prevede che coloro che stanno scontando pene detentive possano arruolarsi nelle forze armate durante un periodo di mobilitazione, legge marziale o in tempo di guerra, ed essere graziati. Lo riportano diversi media, tra cui Novaya Gazeta Europa. Non possono essere arruolati coloro che sono stati condannati per “terrorismo”, “tradimento”, “estremismo” e “sabotaggio”.
Attraverso il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, gli occidentali “dicono di essere contrari a ‘congelare’, come dicono, il conflitto in Ucraina. Ciò significa che vogliono combattere. Bene, allora che combattano, noi siamo pronti”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, parlando con i giornalisti a Minsk. Lo riferisce all’agenzia Interfax.
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