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Rebecca Sole ha scopeto la musica come se fosse sempre stata dentro di lei



Da poco compiuti i 18 anni, Rebecca è una ragazza semplice e determinata. Originaria di una cittadina in provincia di Monza e Brianza si è persa all'età di 5 anni nel mondo della musica dal quale spera di non ritrovare mai la via d'uscita. Dopo aver partecipato tre anni ad un corso amatoriale di musical offerto dalla sua scuola, innamoratasi dello spettacolo in ogni sua singola forma, ha iniziato a studiare canto all'età di 14 anni. È una ragazza testarda, impulsiva, profonda e sicura. Accompagnata dal suo ukulele, al quale si sente particolarmente legata, o dalle note del piano, riesce ad esprimersi totalmente.

Com'è nata la tua passione per la musica?
Non penso sia "nata", ritengo piuttosto di averla scoperta, come se fosse sempre stata dentro di me. Ricordo che mia mamma, che condivide la mia stessa passione, sentendomi cantare gran parte della giornata, sin da piccolissima, mi spronava sempre a fare di più, mi ascoltava, mi filmava, mi guardava mentre mi "esibivo" davanti alla famiglia in piedi su una sedia. Durante il periodo delle medie credo di aver veramente compreso quanto grande fosse per me questa passione. Sapevo che nella scuola in cui sarei andata ci sarebbero stati dei corsi pomeridiani, tra questi musical e così, sempre incoraggiata da mia mamma, ho provato a parteciparvi. Per essere ammessi bisognava superare un provino, ora che ci ripenso era una pratica simbolica, giusto per assicurarsi che i partecipanti fossero un minimo intonati, ma allora mi sembrava un ostacolo insuperabile. Non avevo mai partecipato ad un provino, non avevo mai studiato canto, né tantomeno cantato di fronte a nessuno, al di fuori della mia famiglia. Superato quel provino il mio percorso è stato bene o male tutto in discesa, ho scoperto questo talento e la grande passione che mi teneva legata ad esso, come un fuoco che continua ad ardere incessante, e, una volta terminate le medie, ho deciso di incominciare a prendere lezioni seriamente e di continuare il mio percorso in maniera più seria e formativa.

Qual è il tuo genere musicale?
Il mio genere musicale prediletto è il pop. Tuttavia penso di saper essere molto flessibile, mi piace mettermi in gioco e provare esperienze e generi nuovi, anche se ciò significa dover uscire dalla mia "comfort zone". Ascolto veramente qualsiasi tipo di musica: dal rock/metal alla musica classica. Penso sia fondamentale per un artista, oltre avere una cultura musicale il più vasta possibile, saper calarsi in un genere che non gli appartiene o che non predilige normalmente.

Hai uno o più artisti che ti hanno ispirato o che ti ispirano?
Sì, certamente. Sono cresciuta con i grandi artisti italiani, quindi reputo in generale la musica italiana una grande fonte di ispirazione, in particolare i miei punti di riferimento sono, per esempio, Loredana Bertè, Elisa, Giorgia, Arisa, ma anche Jovanotti, Cremonini, Zucchero, Vasco Rossi. Per quanto riguarda la musica internazionale apprezzo e prendo moltissimo esempio da Due Lipa, mi piace il suo genere, la sua musica e la sua personalità.

Hai già preso parte a qualche evento di cui vuoi parlare?
Penso che i concorsi più significativi hai quali io abbia partecipato siano il Tour Music Fest nel 2018, anche se non sono stata selezionata per le semifinali, mentre nel 2019 sono arrivata a scontrarmi nella finale della DoubleTap Live all'Atlantico di Roma.

Che parte ha la musica nella tua vita?
Sembrerà banale, ma penso davvero che la musica nella mia vita abbia un ruolo fondamentale. È come se avesse un potere salvifico. Tramite la musica riesco ad esprimermi, ci sono cose che magari a voce, per quanto io sia una persona estroversa e socievole, faccio fatica a dire ed è proprio qui che trovo il mio rifugio nella musica: le scrivo, ci trovo un giro di accordi e le canto, così risulta più facile esternare ciò che provo o che sento in determinate situazioni. E poi mi accompagna costantemente in ogni momento della giornata. Pensiamo, anche solo per un momento, a quanto ci si possa immedesimare o ritrovare all'interno di un testo di una canzone, fino ad arrivare a pensare: "questo pezzo potrei averlo scritto io". È affascinante realizzare, per quanto siamo tutti diversi, che alla fine ci dev'essere qualcosa che accomuna tutti quanti. Le persone ascoltano o scrivono musica per sentirsi meno sole, per cercare conforto o semplicemente per sentirsi compresi. In conclusione sono convinta del fatto che un mondo senza musica sarebbe triste e una vita senza musica sarebbe persa.

Parlaci in sintesi del tuo ultimo lavoro musicale.
Se devo essere sincera il mio ultimo lavoro musicale è anche il mio primo e non è ancora terminato. Si tratta di un inedito, il mio primo inedito e, per quanto possa sembrare insignificante, per me è un traguardo enorme. Penso che la gioia più grande sia scaturita dal fatto che sto interamente dirigendo i lavori e che sono al comando del progetto. Ci sto mettendo tutta me stessa e spero che il risultato sia altrettanto gratificante e, spero, proprio come lo immagino. Il testo l'ho scritto io e ho scelto proprio questo, tra quelli che avevo "pronti" da produrre, proprio perchè è nato di getto, di notte, in un'ora. Avevo un bisogno fisiologico di mettere per i scritto i versi che mi stavano passando per la testa.

Quando uscirà il tuo nuovo lavoro?
Allora, io sto facendo di tutto per non spoilerare nulla e voi me lo chiedete così? Vediamo cosa posso dire... sicuramente uscirà prima dell'estate e, cosa molto importante, la data di uscita sarà un giovedì. Mi sembra ancora surreale pensare che tra così poco chiunque potrà ascoltare e condividere un pezzo di me, del mio vissuto, della mia storia. Non vedo davvero l'ora!

Quale pensi essere il tuo più grande traguardo musicale?
Penso che il mio più grande traguardo musicale sia aver compreso e accettato di poter fallire. Quando si tiene tanto tanto ad una cosa è difficile accettare i fallimenti, provocano un senso fortissimo di delusione e di inadeguatezza, soprattutto in questo mondo, dove le possibilità sono poche e quando ci sono vanno sfruttate al massimo, anche perchè una di quelle potrebbe essere quella della tua vita. Tuttavia errare humanum est, anche gli errori hanno una funzione educativa, come si suol dire "sbagliando s'impara" e sono anche della filosofia che tutto serva. Perciò sì, potrei citare dei traguardi a livello vocale o vittorie importanti di concorsi, invece credo che il mio traguardo più grande sia stato proprio questo, aver fatto quel passo che mi mancava per realizzare che non c'è nulla di più normale del fallimento. D'altronde un percorso tutto in discesa sarebbe fin troppo facile, noioso e scontato, no?

Come possono seguire i tuoi lavori, i nostri lettori?
Sono molto attiva sui social, comunico tutto alla mia community, quindi sicuramente consiglierei di seguirmi su Instagram, dove mi chiamo @rebecca_solee e su TikTok, dove invece mi chiamo @rebeccasolee. Su questi due social condivido gran parte della mia quotidianità in maniera totalmente trasparente e quindi, di conseguenza, anche i progressi in ambito musicale. Anche YouTube e Spotify sono delle ottime piattaforme sulle quali seguirmi, su YouTube ogni tanto carico qualche cover, mentre su Spotify ovviamente ci sono tutti i miei lavori musicali.

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