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ARBY alias Gabriele Arbizzoni, da batterista a cantautore



Ciao Arby, tu in realtà sei un batterista, cosa ti ha spinto a diventare cantautore?

Sinceramente è stata un esigenza già dopo pochi anni di studio della batteria, sentivo che nonostante amassi il mio strumento prima o poi mi sarei messo a scrivere musica mia. Nel 2013 mi trovai nella situazione giusta e cominciai a scrivere.

Nel 2018 è uscito il tuo primo EP "la voce di nessuno", vuoi dirci qualcosa di questo tuo primo lavoro da autore?

Si "la voce di nessuno" per me è stato il tentativo di abbattere le mie paure in merito alle reazioni di chi avrebbe ascoltato la mia musica. La mia determinazione in quel momento era mirata ad esprimermi senza se e senza ma a prescindere da come avrebbero reagito gli ascoltatori e dal successo che avrebbe avuto. Il disco è molto basilare musicalmente ma sincero. Ho espresso esattamente ciò che avevo dentro in quel momento. Non è il mio lavoro preferito sicuramente perché ero molto acerbo, però è un disco a cui devo molto.

Durante il primo lockdown del 2020 hai scritto e pubblicato un altro EP dal titolo "il ventennio". Cosa significa per te questo disco? E' vero che qualcuno ha lamentato il titolo perché sembra un riferimento al ventennio fascista?

Allora "il ventennio" per me è stata la prima svolta significativa perché oltre ad esprimere me stesso ho potuto sperimentare nuovi suoni e nuovi ritmi ai quali personalmente come batterista sono molto legato. Mi ha fatto molto sorridere la connotazione fascista del titolo perché in realtà quando ho deciso di intitolare così sia il brano che tutto il disco non ci avevo minimamente pensato alla connotazione storica che potesse avere la parola in se. Comunque direi che, visto che la canzone "il ventennio" è un brano molto allegro che parla del periodo che va dal 1980 al 2000, è chiaro che non c'è nessun riferimento al fascismo, anzi, sinceramente sono contento di avere un po esorcizzato la parola dandole un significato stavolta positivo. lol

Il tuo ultimo Album "Al pensiero, all'amore e alla musica" invece per te cosa rappresenta?

E' il lavoro che mi ha soddisfatto di più sia come contenuti che musicalmente. In questo disco si può ascoltare un mix di strumenti e di ritmi direi poco consueti. Mi sono divertito a sperimentare e confondere generi musicali diversi, lo scopo era far collaborare le influenze sonore tra di loro per dare al disco un suono tutto suo che fosse una via di mezzo tra il rock, la musica leggera, la musica elettronica e la classica, il tutto completato da testi introspettivi con vari temi sia legati alla cultura filosofica, alla libertà di espressione e altri molto attuali come la violenza domestica ed il rispetto verso le donne. 

Cosa ci dici del singolo uscito poco dopo intitolato "senza partire" con Olly Riva degli SHANDON?

Il 2020 è stato un anno tragico per chi lavora con la musica e questo brano mi è venuto in mente come messaggio un po ironico per descrivere però una situazione reale che è quella che chi fa di professione il musicista vive da sempre. "Senza partire" è un ironico elenco dei luoghi comuni che i poveri musicisti si sento dire dalla gente che non capisce che quello è un lavoro effettivo e come tale comporta sacrifici ed impegno. Olly Riva è uno dei migliori talenti professionisti che conosco personalmente e coinvolgerlo in questo brano per me è stato un vero onore.

Progetti futuri?

Sto lavorando a dei clip e ad un nuovo album del quale il singolo uscirà entro l'estate.

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